ABSTRACT: Il volantino, emesso dalla Commissione Fabbriche, contiene una serie di proposte in materia pensionistica, quali l'aumento dei minimi, il rapporto salario-pensione, la gestione democratica, la reversibilità e i contributi volontari.
Una pensione per vivere
I comunisti giungono puntuali all' appuntamento co i pensionati, con tutti i lavoratori italiani, con una proposta di riforma delle pensioni cardine del sistema previdenziale.
La proposta di legge porta la firma del segretario generale del PCI on. Luigi Longo.
Il testo è, in alcuni punti, complicato dai riferimenti alla legislazione antecedente che è stata numerosa e complicata.
Già nel 1965, infatti, benchè ne esistessero tutte le condizioni il governo di centro-sinistra rifiutò di fare una riforma organica del sistema pensionistico e preferì affidare la parte essenziale di tale riforma - finanziamento statale della pensione sociale e pensioni contributive pari all' 80 per cento del salario - ad una promessa.
I lavoratori sanno come questa promessa è stata adempiuta, dopo tante tergiversazioni, nel marzo scorso: con una legge che è essenzialmente una legge di "economie", di risparmio a carico dei lavoratori e dei bilanci familiari.
Non a caso la proposta comunista prevede numerose abrogazioni del testo della legge di marzo.
Le economie a spese del salario dei vecchi e degli invalidi devono essere semplicemente cancellate perchè incostituzionali e indegne di un Paese democratico.
Questa è la prima cosa da fare.
Il sistema pensionistico è poi sviluppato in due direzioni: sistema di minimi decenti, che risponda almeno in parte al precetto costituzionale sul diritto dei cittadini a un minimo livello di esistenza, e ristabilimento di un rapporto adeguato fra salario e pensione, fra contributo e accesso alle prestazioni.
Di questo quadro, come continuazione logica di esso, fa parte la richiesta che la gestione degli enti sia dei lavoratori.
I pensionati, i lavoratori tutti sanno che questa riforma richiede un cambiamento di indirizzi politici.
Essa è legata al successo della battaglia per modificare gli indirizzi di fondo della politica italiana.
Ancor più prezioso, quindi, è il contributo che noi chiediamo a tutti per portarla al successo nel più breve tempo possibile.
Aumento generale
Proposta: L' articolo 1 dispone che a partire dal primo maggio scorso le pensioni ordinarie dell' assicurazione generale obbligatoria (INPS) con decorrenza anteriore a quella data siano aumentate:
1) di 10 mila lire al mese le pensioni fino a 40 mila lire;
2) di 10 mila lire mensili, con la riduzione di una quota ottenuta moltiplicando per il coefficiente 0.19 l' ammontare della pensione considerata e le 40 mila lire, tutte le pensioni fino a 80 mila lire;
3) di 2440 lire le pensioni oltre 80 mila e tutte le pensioni supplementari;
4) gli aumenti di cui sopra sono maggiorati di 2052 lire per le pensioni ordinarie a favore di donne liquidate in base a leggi preesistenti.
Spiegazione: La legge precedente, stabilendo 2400 lire d' aumento uguali per tutti, ha commesso una grave ingiustizia perchè non ha innalzato adeguatamente i trattamenti più bassi.
Inoltre con l' aumento supplementare per le donne si intende porre termine all' ingiusta differenza di trattamento esistente a parità di posizione assicurativa.
Minimi a 30 mila lire
Proposta: L' articolo 2 dispone che gli importi di tutte le pensioni dei lavoratori dipendenti che non superano gli attuali minimi siano portate a 25 mila lire con decorrenza primo maggio 1968 e che i minimi siano elevati a 30 mila lire a partire dal primo gennaio 1969.
Il trattamento minimo sulla pensione diretta spetta anche quando il pensionato è unico titolre di pensione di reversibilità.
Spiegazione: Si intende attuare, con questa disposizione, l' articolo 38 della Costituzione che garantisce a ogni cittadino un equo livello di esistenza.
La legge attuale prevede minimi di 18 mila lire per i pensionati con meno di 65 anni; di 21000 lire oltre i 65 anni.
Contadini, esercenti, artigiani
Proposta: Gli importi mensili delle pensioni artigiani, contadini ed esercenti attività commerciali sono aumentati di 10 mila lire a decorrere dal primo maggio scorso.
Per tutte le pensioni supplementari l' aumento è di 2400 lire mensili. Gli aumenti sono inoltre di lire 2052 mensili per le pensioni delle donne.
Sempre a decorrere dal primo maggio 1968 il trattamento minimo è elevato a 30 mila lire mensili; a decorrere dal primo gennaio 1969 è elavato a 30 mila lire mensili (articolo 4).
SPiegazione: In pratica le pensioni delle categorie "autonome" elevate, dal punto di vista dei minimi, al livello dei lavoratori dipendenti.
Un minimo "sociale" infatti, non può non essere uguale per tutti i cittadini; la legge del centro-sinistra ha invece accordato solo 1200 lire d' aumento agli "autonomi", con un minimo di sole 13200 lire al mese.
Pensione-salario e pensione-contributo
Proposta: L' importo delle pensioni da liquidare con decorrenza successiva al 30 aprile 1968 deve essere determinato applicando alla retribuzione annua pensionabile la percentuale indicata in due tabelle annesse all' articolo 6 della legge, in corrispondenza dell' anzianità di contribuzione sia effettiva che figurativa o volontaria.
Le tabelle stabiliscono il 75% della retribuzione con 40 anni per l' uomo e con 35 anni per la donna (fino al 31 dicembre 1968).
Le percentuali annue, tuttavia, non sono uguali ma - per esempio - del 45% per 20 anni di lavoro con un massimo del 75% per 40 anni.
Vengono considerati utili per l' anzianità contributiva: i periodi di servizio militare, la gravidanza e puerperio per tutte le lavoratrici senza distinzione applicando i periodi di assenza dal lavoro previsti dalla legge anche alle contadine e altre categorie non protette.
Le percentuali di pensionamento saranno del 75% della retribuzione fino al 31 dicembre 1968; dell' 80% dal primo gennaio 1969.
Per retribuzione annua pensionabile si intende la terza parte della retribuzione di un periodo di 156 settimane consecutive ad orario in coincidenza con il punto di maggiore retribuzione e contribuzione dell' assicurato.
A tal fine i ministri del Lavoro e del Tesoro sono incaricati di modificare con decreto il sistema di contribuzione in modo che preveda la rilevazione della retribuzione di fatto e l' assoggetti interamente al contributo.
Nel caso che la retribuzione pensionabile non possa essere accertata, è determinata dall' INPS in misura pari a 52 volte la retribuzione settimanale indicata in una tabella annessa alla legge.
In ogni caso la retribuzione annua pensionabile non può essere inferiore alla retribuzione risultante dalla media delle contribuzioni.
Qualora, ai fini della determinazione della retribuzione pensionabile, si prendano periodi antecedenti il triennio di liquidazione la retribuzione è rivalutata con l' indice di variazione dei salari dell' industria comprensivo delle variazioni del costo della vita e dei rinnovi contrattuali.
Spiegazione: L' articolo 6 è a ragione esteso e complicato perchè vuole precisare dettagliatamente che il rapporto pensione-salario si deve stabilire al massimo del salario professionale di fatto.
I periodi di contribuzione figurativa e volontaria, assai importanti per l' anzianità di questa generazione, sono inclusi.
Le "scale" di valutazione sono due: una per gli uomini e una per le donne, in modo che si abbia parità di trattamento col pensionamento anticipato della donna di 5 anni.
Si stabilisce inoltre che la retribuzione da prendere a base non sia necessariamente quella degli ultimi tre anni, ma quella più alta che risulti dopo opportuna rivalutazione in base a un indice comprensivo di aumenti contrattuali e costo della vita.
Contributi volontari
Proposta: Sopprimere la norma inclusa nel decreto del 28 aprile scorso che dà diritto a trattamento integrativo con la moltiplicazione del contributo per 18.72 volte (articolo 8).
Si sopprime l' aumento del prezzo dei contributi volontari (art. 166).
Spiegazione: Nella nostra proposta i contributi volontari sono equiparati, ai fini della pensione, alla contribuzione effettiva e figurativa.
L' aumento del 26% nel prezzo dei contributi volontari viene cancellato.
Diritto di opzione
Proposta: Le pensioni possono essere liquidate col sistema vigente al 28 aprile 1968 quano, apportati gli aumenti previsti nella presente legge, ciò risulti più favorevole al lavoratore (articolo 9).
Spiegazione: Il diritto di opzione viene reso permanente considerata la grande difformità di situazioni a cui ha dato luogo finora il sistema previdenziale.
Pensione di anzianità
Proposta: Si abrogano le disposizioni contenute nella legge di marzo. La pensione di anzianità sarà liquidata alle donne dopo 30 anni di contributi, effettivi e figurativi, e agli uomini dopo 35.
Spiegazione: IL diritto ad andare in pensione dopo 30 o 35 anni consegue direttamente dall' anzianità contributiva; non un "premio" ma il giusto riconoscimento dei versamenti previdenziali.
Esso contribuisce, nel caso in cui l' anziano lo voglia, anche a rendere possibile il ritiro dall' attività di persone che vengono a trovarsi in difficoltà a causa dell' età.
Reversibilità della pensione
Proposta: La pensione di reversibilità spetta al vedovo di lavoratrice assicurata o di pensionata indipendentemente dall' età e dallo stato d' invalidità.
Le orfane invalide mantengono il diritto alla pensione di reversibilità dopo il matrimonio. La reversibilità spetta al coniuge indipendentemente dalla durata del matrimonio.
Spiegazione: Si mira a dare continuità al diritto assicurativo nell' ambito della solidarietà familiare.
Cumulo con lo stipendio
Proposta: Si abrogano tutti gli articoli che prevedono trattenute dalla pensione di anzianità, invalidità e vecchiaia dei pensionati che lavorano.
Tutte le pensioni debbono essere corrisposte per intero indipendentemente dalla posizione lavorativa del pensionato.
Spiegazione: La pensione non è un "regalo" o una concessione paternalistica, ma un diritto acquisito con il versamento di contributi che sono quote di salario. Perciò il pagamento non può essere ridotto per nessun motivo.
Il pensionato che lavora, oltretutto, dà un supporto positivo alla vita sociale e spetta alla politica economica dei giovani impedire che sia "concorrenziale" con il lavoro dei giovani. In una società giusta deve esserci lavoro per tutti.
Non più riserve speciali
Proposta: SI sopprime l' accantonamento del 3% dei contributi del Fondo adeguamento pensioni INPS, destinato alla costituzione di una riserva speciale.
Spiegazione: Per pagare le pensioni è necessario assicurare adeguate entrate contributive e non serve a niente promuovere accantonamenti per speculazioni finanziarie.
Anzi: serve solo a sviare in una direzione sbagliata l' attività dell' Ente prevdienziale.
Assegni familiari
Proposta: Le maggiorazioni previste dalla legge attuale per carichi di famiglia sono sostituite dagli assegni familiari come per i lavoratori dell' industria.
Gli assegni vigono anche per le persone a carico di pensionati di reversibilità. Ciò vale per tutte le pensioni.
Spiegazione: Lo scopo degli assegni è analogo per tutti i lavoratori e identiche devono essere dunque le modalità di erogazione.
Paghi anche il padronato agrario
Proposta: La misura delle contribuzioni per i datori di lavoro dell' agricoltura è elevata dal 3% al 12% delle retribuzioni medie, di cui il 9% a carico del datore di lavoro, con esclusione dei coltivatori diretti, e il 3% a carico dei lavoratori.
Spiegazione: La parità dei trattamenti implica anche parità di contribuzioni.
Si propone, quindi, un sostanziale passo in avanti in tale direzione con riguardo alle particolari difficoltà dell' impresa diretta coltivatrice.
Gestione democratica
Proposta: I Consigli di amministrazione, i Comitati provinciali e gli altri organi di qualsiasi ente gestore di assicurazioni sociali sono composti esclusivamente da rappresentanti dei lavoratori subordinati, autonomi, datori di lavoro e personale dell' ente.
La composizione sarà: tre quinti lavoratori dipendenti, un quinto lavoratori autonomi, un quinto datori di lavoro.
I rappresentanti saranno designati dai sindacati fino a quando non si farà luogo a elezione diretta.
Gli enti che erogano prestazioni ai lavoratori autonomi saranno gestiti esclusivamente da questi ultimi.
Entro tre mesi dal varo della legge il ministero del Lavoro modificherà la composizione dei Consigli di amministrazione.
Spiegazione: Spogliati di ogni pretesa funzione estranea alla previdenza, e nell' ambito di un sistema di prestazioni rigoroso, gli enti previdenziali devono ritrovare la loro specifica funzione nell' amministrare bene e umanamente le erogazioni ai lavoratori.
Per far questo è necessario che siano i lavoratori stessi a dirigerli.
I mezzadri come gli operai
Proposta: I mezzadri, i coloni e i loro familiari vengono reinseriti nella gestione generale dell' INPS e parificati agli operai fissi dell' agricoltura nella posizione assicurativa e nei diritti.
Spiegazione: Il rapporto di lavoro colonico e mezzadrile è continuativo e si esplica con una particolare forma di contratto con la proprietà terriera coincidente.
Nessuna discriminazione è quindi concepibile a danno di questa categoria.
Pensione di Stato
Proposta: A partire dal 1° gennaio 1969 la pensione sociale è a totale carico dello Stato.
Spiegazione: Una pensione sociale (attualmente di 12 mila lire per tutti) deve essere necessariamente finanziata con entrate fiscali.
Essa, inoltre, dovrà essere estesa a tutti i cittadini per coerenza con la sua natura di prestazione indipendente dal diritto assicurativo.
Finanziamento: ognuno il suo
Proposta: Si chiede che lo Stato assuma a carico del bilancio la spesa che gli spetta per categorie prive di copertura assicurativa; per farlo si chiede che abroghi le agevolazioni sulla fusione delle società per azioni (solo la Montedison beneficia di 40 miliardi) e che il Vaticano paghi regolarmente le tasse dovute sui profitti delle azioni che possiede.
Inoltre lo Stato può manovrare l' emissione dei buoni del Tesoro in modo da garantire i pagamenti.
Spiegazione:Il governo non deve fare altro che assumersi i suoi obblighi, preparandosi a finanziare interamente la pensione sociale al 1° gennaio prossimo.
Per il resto, questa stessa legge prevede incrementi nella base contributiva: adeguando il contributo del padronato agrario, rapportando i contrbuti alla retribuzione di fatto, eliminando le "riserve speciali".
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