19.01.157 - «Il Partito Comunista ai lavoratori»

Inviato da alessandro.boin il Sab, 02/10/2018 - 15:50

ABSTRACT: Il volantino è stampato sul recto e sul verso. Sul recto contine un appello al rifiuto del "quadripartito", con cui Rumor vuole costruire un'alleanza di governo, in quanto viene identificato con il governo dei padroni che si riprenderebbero quanto ottenuto con dalle recenti battaglie contrattuali. Sul verso del documento vi sono due articoli, uno sugli attentati di Roma e Milano e l'altro sulla vittoria dei metalmeccanici.

Il Partito Comunista ai lavoratori
Dopo il contratto dei chimici, degli edili e di altre categorie, anche i metalmeccanici stanno conducendo vittoriosamente la loro battaglia contrattuale.
I risultati che i lavoratori e la classe operaia italiana hanno ottenuto, sul piano degli aumenti salariali e della conquista di diritti e di libertà in fabbrica, non hanno precedenti nella storia sindacale del nostro Paese.
Questi risultati dimostrano, ancora una volta, l' importanza e il valore dell' unità sindacale nella lotta di tutti i lavoratori.
Attenti alle manovre della destra!
I padroni, però, stanno già manovrando per riprendersi quello che sono stati costretti a mollare con i contratti.
In questi giorni, approfittando del clima torbido e confuso creato dalle forze della destra economica e politica attorno ai criminali attentati di Milano e di Roma, si sta ritentando la ricostruzione di un governo quadripartito di "centro-sinistra".
Il significato di questa operazione, condotta dall' on. Rumor, e delle pressioni che vengono esercitate sulla sinistra democristiana e sui socialisti del PSI, è espresso senza mezzi termini dai giornali confindustriali e governativi e dalle dichiarazioni della destra D.C. e degli avventurieri socialdemocratici del PSU:
il governo quadripartito dovrebbe essere il "governo forte" al servizio dei padroni, per bloccare la strada al movimento operaio e impedire la conquista di quelle riforme che servono ai lavoratori per difendere gli stessi risultati contrattuali: dalla riforma fiscale alla riforma sanitaria, alla scuola, allo Statuto dei diritti dei Lavoratori, al diritto alla casa, al controllo dei prezzi.
Il governo dei padroni
Il "quadripartito" significherebbe una politica di finanziamenti governativi per i padroni, che vogliono - con i soldi dello Stato - far rientrare nelle proprie tasche quella parte dei profitti che le conquiste contrattuali hanno intaccato.
Il "blocco della spesa pubblica", chiesto dalla destra d.c., dai repubblicani e dai socialdemocratici, significa in altre parole il "blocco" degli investimenti sociali, della riforma sanitaria, della scuola, della riforma della casa e della riforma fiscale, per mettere più miliardi possibile a disposizione dei padroni!
Inoltre, il governo "quadripartito" dovrebbe lasciar mano libera agli industriali nell' aumento dei prezzi e del costo della vita!
No! al "quadripartito"
Tutti i lavoratori debbono battersi per una svolta democratica, per imporre le soluzioni e le riforme richieste dalle lotte, per un governo orientato a sinistra che abbia la fiducia dei lavoratori!
Solo questa svolta politica a sinistra può dare una risposta alle esigenze nuove che sorgono nel paese, e dare forza e stabilità al regime democratico della Repubblica Italiana fondata sul lavoro!
Partito Comunista Italiano
Federazione di Padova

A chi giovano gli attentati?
Nonostante la voluta confusione creata attorno agli attentati di Milano e di Roma dai giornali padronali e dai mezzi d' informazione controllati dalla Confindustria, e nonostante gli aspetti ambigui delle indagini in corso, la verità sta ugualmente venendo a galla: ed è una conferma del giudizio che il nostro Partito, e tutte le forze democratiche italiane, hanno espresso subito dopo gli attentati.
Fin dalle prime ore che hanno seguito i crimini di Milano e di Roma, i comunisti hanno posto una domanda: a chi giova il terrorismo, chi è interessato a creare un clima di terrore e di disordine?
La risposta era ovvia: solo i padroni e le forze politiche che li rappresentano avevano interesse, di fronte alle lotte forti e disciplinate della classe operaia per i contratti e le riforme, a creare un clima di paura per "giustificare" il ricorso alla repressione, per isolare le lotte operaie accusandole di provocare il caos, per chiedere la formazione di un governo sempre più obbediente agli ordini padronali.
Solo criminali al servizio dei padroni, solo dei fascisti - al di là delle etichette dietro cui ci si può sempre nascondere - potevano aver eseguito gli attentati.
Oggi, questo giudizio viene confermato, e cadono nel nulla le speculazioni di chi, approfittando della piega presa dalle indagini orientatesi verso un gruppo di cosidetti "anarchici", voleva coinvolgere nell' accusa le forze di sinistra e le organizzazioni della classe operaia.
Noi non sappiamo se gli "anarchici" incriminati siano i veri colpevoli: sta di fatto però che il "Circolo 22 marzo" di cui gli incriminati facevano parte era costituito da fascisti; parecchi degli imputati sono appunto ex dirigenti di organizzazioni fasciste, camuffatisi sotto etichette "anarchiche".
Uno degli arrestati, addirittura, dopo aver fondato il circolo "anarchico" 22 Marzo, è stato in viaggio-premio nella Grecia dei colonnelli fascisti!
I comunisti rinnovano la domanda di fondo: chi si nasconde dietro gli eventuali colpevoli? Chi li ha finanziati e diretti?
La vittoria dei metalmeccanici
Le manovre reazionarie e i tentativi di costituire un "governo forte" al servizio dei padroni prendendo a pretesto gli attentati, hanno ricevuto una prima, vigorosa risposta dalla vittoria contrattuale dei metalmeccanici.
La vittoria dei metalmeccanici, che la Confindustria voleva umiliare con la sua intransigenza, costituisce una vittoria di tutti i lavoratori e di tutta la classe operaia italiana.
Il padronato voleva colpire, nei metalmeccanici, il nerbo della classe operaia, la categoria che aveva con la sua lotta aperto la strada anche alle conquiste contrattuali dei chimici, degli edili, e di altre categorie; il padronato voleva colpire il movimento di lotta per le riforme, con cui i lavoratori vogliono conquistare più potere e più diritti non solo in fabbrica ma anche nella società.
La Confindustria è stata costretta a cedere dalla compattezza dei lavoratori e dall' unità sindacale: i metalmeccanici vincono la battaglia con la loro volontà e capacità di lotta ancora intatte.
Lotta sindacale - Lotta politica
E' sul piano politico, ora, che i padroni si preparano a difendere il regime di privilegio, di speculazione e di sfruttamento in cui prosperano i grandi gruppi economici italiani.
I tentativi di formare un governo di destra sotto l' etichetta di "centro-sinistra" parlano chiaro.
La Confindustria e i suoi servitori manovrano quindi con tutt'e due le mani: quella economica e quella politica.
I lavoratori, la classe operaia, devono rispondere non solo con la lotta sindacale, ma anche con la lotta politica, per battere i padroni.

Istituto conservatore
CSEL
Segnatura archivistica
«19.01.157»
arco cronologico
s.d. [1969]
tipologia documentaria
volantino