Grandi lotte si sviluppano nel nostro paese contro i disegni del grande capitale, che si estende e si sviluppa realizzando enormi profitti sullo sfruttamento del lavoro, con l' aumento dei ritmi, con le "ristrutturazioni", con i licenziamenti.
Supermarkets: sabato e domenica sciopero!
Anche nel settore del commercio da diversi anni i grandi gruppi monopolistici sono intervenuti con tutta la loro potenza, creando una rete di grandi magazzini che la pubblicità presenta come una forma più "moderna" di vendita, ma che è in realtà una macchina mostruosa per rastrellare miliardi dalle tasche dei consumatori e per spremere come limoni i lavoratori dipendenti.
Ecco le cifre dello sfruttamento.
"La Rinascente - UPIM" dal '64 al '68 ha aumentato il suo fatturato da 127 a 173 miliardi (più 36%), mentre i livelli dell' occupazione sono rimasti inalterati (12000 dipendenti).
I profitti netti ufficiali, nello stesso periodo, sono passati da 1423 milioni a 3147 milioni, con un aumento del 121%! E gli esempi potrebbero continuare.
Tutte le catene di grandi magazzini sono legate tra loro, i padroni sono sempre gli stessi: Montedison, "La Centrale", la FIAT, la Snia Viscosa, Borletti, Pirelli, controllano insieme l' UPIM, la Standa, i PAM, ecc..
ABSTRACT:
Lavoratori, lavoratrici dei grandi magazzini!
I profitti se li intascano i padroni; a voi restano solo le briciole.
Per i capitalisti siete solo delle macchine, come dei registratori di cassa, che hanno bisogno solo della "manutenzione", del minimo indispensabile per funzionare.
Paghe basse, poche migliaia di lire: quel che basta per sopravvivere; nei giorni di punta, come succede in qualche supermarket, vi danno magari la pastiglia di "stimolanti" per resistere alla pesantezza del lavoro.
Otto e più ore al giorno sotto le luci scintillanti al neon, da passare sempre in piedi malgrado la stanchezza e le caviglie gonfie.
Particolarmente dura la condizione della manodopera femminile, sfruttata due volte.
Con la comoda scusa di vedere il lavoro della donna non come un suo diritto ma come una "concessione", come una specie di anticamera per il matrimonio, la lavoratrice è costretta ad accettare mansioni a salari talmente bassi che la manodopera maschile non accetterebbe certo facilmente!
Sabato e domenica 21 e 22 dicembre sciopero sciopero sciopero
Contro un sistema che ci sfrutta
Insieme ai lavoratori di tutte le categorie che sono scesi in lotta per chiedere non solo salari più alti e condizioni di vita più umane, ma nuove forme di potere e di democrazia nei posti di lavoro!
Organizziamoci per lottare!
Collettivo di operai e studenti comunisti