19.01.200 - [Articolo dell'Unità sul diritto alla salute dei lavoratori]

Inviato da alessandro.boin il Sab, 02/10/2018 - 16:41

ABSTRACT: Il volantino riporta stampato sul recto un asticolo apparso su l'UNità del 11 luglio 1968 dal titolo "Prima la salute poi la produzione" mentre sul verso sono elencate alcune proposte della commissione fabbriche del PCI di Padova sullo stesso tema.

Prima la salute poi la produzione
l' Unità, giovedì 11luglio 1968
Lo sfruttamento è stato spinto fino a danneggiare la salute psichica e fisica del lavoratore.
Il potere pubblico deve rompere la connivenza con il padronato.
Occorre un servizio pubblico e gestito con la partecipazione dei lavoratori che dia la totale indipendenza ai medici nel sanzionare le condizioni da rispettare nell' ambiente di lavoro.
I datori di lavoro, con la copertura del potere pubblico, hanno mostrato un disprezzo totale per la vita e la salute dei lavoratori.
Favoriti dalla disoccupazione, dall' esodo dai campi, hanno perseguito la realizzazione del massimo profitto col massimo sfruttamento del lavoratore.
Ciò rende evidente come la salute sul luogo di lavoro non può essere difesa solo con una legge: alcune delle leggi esistenti, infatti, sono efficaci solo laddove si esprime un potere d' intervento diretto dei lavoratori per farle applicare.
Ma la connivenza del potere pubblico con le forme più spietate di sfruttamento deve cessare.
La legge di una società democratica deve entrare nelle imprese anche con moderne norme di prevenzione degli infortuni e delle malattie.
L' ambiente di lavoro può essere nocivo in molti modi: per ragioni soggettive (i ritmi applicati alla direzione aziendale), l' arretratezza dell' ambiente (locali malsani, luce insufficiente) o anche per troppa "modernità" (impianti e macchine costruite senza rispetto per i limiti fisici dell' uomo).
L' omicidio bianco, di cui così spesso si occupano le cronache, è solo l' esplosione episodica di queste condizioni di pericolo, estremamente diffuse.
Per questo occorre un Servizio nazionale di medicina del lavoro, gestito dai poteri pubblici e dai lavoratori stessi in piena autonomia, capace di penetrare in ogni ambiente a rilevare la nocività e dettare preventivamente norme-limite.
Le linee di questo servizio furono dettate da una proposta, che ha come primo firmatario il compagno on. Guido Di Mauro, presentata già nella passata legislatura.
Ora la proposta viene sottoposta a discussione per essere perfezionata.
Nel presentare i punti essenziali ai nostri lettori chiediamo loro di farla conoscere a tutti i lavoratori e invitiamo tutti a far pervenire le loro osservazioni.
P.C.I. Padova
Commissione Fabbriche

 Il PCI propone il servizio nazionale di medicina del lavoro
Proposta: Il Servizio di Medicina del Lavoro è una branca del Servizio Sanitario Nazionale, e, a livello periferico, dipenderà direttamente dalle Unità Sanitarie locali di cui è parte integrante.
Spiegazione: La istituenda Unità Sanitaria locale riassume in sè tutte le competenze inerenti alla tutela della salute degli abitanti di una determinata circoscrizione territoriale e ne dirige tutte le strutture sia ospedaliere che ambulatoriali.
Le USL, organismi periferici del Servizio sanitario nazionale, dipendono direttamente dai Comuni e coprono tutto l' arco della protezione della salute, partendo dalla medicina preventiva e giungendo alla cosiddetta riabilitativa che ha il compito di ridonare al cittadino malato la salute e le capacità funzionali.
Inserire la medicina del lavoro in questo contesto è necessario per numerose ragioni:
1. il carattere pubblico del servizio garantisce la indipendenza tecnica e morale dei medici del lavoro dal datore di lavoro;
2. il decntramento e la capillarità delle strutture garantisce la protezione di tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi, sia della industria che del commercio ed agricoltura;
3. permette ai medici del lavoro di lavorare a stretto contatto con i medici del Servizio sanitario nazionale che si occupano della salute del lavoratore e della sua famiglia; si ottiene così una prima unità nella tutela della salute del cittadino lavoratore.
 Malattie e infortuni: lotta preventiva
Proposta: Il compito principale dei medici e del servizio del lavoro è quello di mantenere nella sua pienezza il benessere fisico e la integrità morale del lavoratore, impedire cioè che l' ambiente e l' organizzazione del lavoro abbiano in sè imperfezioni tali da minacciare l' integrità fisica e morale del lavoratore.
Spiegazione: Il servizio di medicina del Lavoro deve avere come obiettivo fondamentale la prevenzione degli infortuni, delle malattie professionali e dei danni alla salute da lavoro in genere.
Per raggiungere tale obiettivo bisogna partire dall' ambiente di lavoro (luminosità, aerazione, allontanamento dei detriti, temperatura e microclima, rumorosità e vibrazioni), dall' organizzazione del lavoro (ritmi, scelta del lavoro adatto alle attitudini del singolo operaio) e dal controllo delle sostanze chimiche usate nei procedimenti di lavorazione.
 Servizio pubblico e degli stessi lavoratori
Proposta: Il servizio deve essere diretto centralmente dal ministero della Sanità ed in periferia dagli enti locali territoriali (comuni, province, e regioni), con comitati che abbiano nel loro seno una forte presenza di lavoratori.
Spiegazione: Con questo tipo di direzione si assicura non solo carattere pubblico ma anche controllo democratico e operaio nel servizio.
Controllo che è assolutamente indispensabile per realizzare il salto qualitativo dalla situazione attuale a quella futura di vera protezione della salute del lavoratore.
Si pensi alla condizione attuale del medico di fabbrica che viene assunto, pagato ed eventualmente licenziato dal padrone della fabbrica; con quale autorità, dopo aver accertato "con scienza e coscienza" che la azienda ha ambienti malsani, che i ritmi sono impresentabili può presentarsi al suo datore di lavoro per ordinargli di mettere mano alla borsa per ammodernare gli ambienti?
Nel passato e nel presente i medici di fabbrica, o chi per essi, si sono limitati alle visite di assunzione e periodiche; quando non sono stati trasformati dal datore di lavoro in veri e propri aguzzini.
L' espletamento del compito di controllo sull' ambiente e sui ritmi sarà difficile anche quando il servizio sarà indipendente, perciò negli organi di direzione del servizio, insieme ai rappresentanti degli enti locali, è necessaria una massiccia presenza di lavoratori che possa dare ai tecnici del Servizio la forza necessaria per vincere la resistenza padronale.
 La ricerca scientifica per combattere la nocività
Proposta: Istituire presso il Consiglio nazionale delle ricerche una Sezione speciale per la medicina del lavoro con i seguenti compiti:
a) stabilire norme tecniche per l' ammodernamento, la progettazione, la standardizzazione dei mezzi di produzione e della costruzione con lo scopo di far corrispondere gli impianti produttivi e le attrezzature civili alle necessità psico-somatiche del lavoratore;
b) studiare le metodologie più opportune per la individuazione e l' accertamento dei rischi lavorativi ivi compresa la nocività degli agenti chimici;
c) elaborare le indicazioni per la eliminazione o la riduzione di essi.
Spiegazione: Vi è l' esigenza per le autorità che debbono autorizzare l' apertura di nuovi impianti produttivi, di conoscere tutti i dati delle cause di nocività e rischi lavorativi in modo da intervenire già nella fase di esame dei progetti per pretendere il rispetto rigoroso delle norme costruttive e degli immobili e del macchinario.
Le macchine e la catena di montaggio devono essere progettate a misura della capacità media dell' uomo allo scopo di invertire la tendenza passata e presente di "adattare" l' uomo al lavoro e alle macchine per raggiungere il risultato opposto di adattare la macchina ed il lavoro all' uomo.
Le norme elaborate dalla Sezione speciale di cui sopra dovranno anche servire agli organi amministrativi e tecnici del Servizio di medicina de lavoro per obbligare le aziende esistenti ad eliminare tutte le cause inerenti sia all' ambiente che all' organizzazione del lavoro che arrecano danno alla salute del lavoratore.
Particolare attenzione dovrà essere posta allo studio e classificazione degli agenti chimici nocivi alla salute con obiettivi di indirizzare la ricerca scientifica verso la sostituzione degli agenti nocivi con sostanze chimiche innocue.
Per tutte le lavorazioni per le quali è ancora indispensabile l' uso di sostanze nocive i lavoratori ed i sindacati devono essere informati allo scopo di contrattare opportune pause, riduzioni dell' orario di lavoro, rotazione di posti di lavoro e pensionamento anticipato, respingendo ogni proposta di monetizzazione del rischio.
 Ambulatori dentro e fuori le aziende
Proposta: Il servizio deve disporre oltre che di ambulatori propri all' interno dei poliambulatori dell Unità Sanitaria Locale, di ambulatori situati nei luoghi di lavoro per le aziende che occupano più di 25 dipendenti; in entrambi i casi gli ambulatori devono essere adeguatamente e modernamente attrezzati, nonchè disporre di personale medico ed infermieristico adeguato alle esigenze per quantità e qualità.
Spiegazione: La presenza di ambulatori extra aziendali è necessario, per assistere anche i lavoratori dipendenti da piccole aziende ed i lavoratori autonomi.
Il collegamento degli ambulatori aziendali con le unità sanitarie locali trova la sua giustificazione nella necessità di rendere a tutti i livelli il Servizio di medicina del lavoro autonomo ed indipendente dai padroni.
 Medici di fabbrica ma non del padrone
Proposta: I medici di fabbrica ed i medici dipendenti, a qualsiasi titolo, dal Servizio di medicina del lavoro devono essere assunti mediante pubblici concorsi.
Essi devono controllare costantemente la rispondenza dell' ambiente di lavoro e dei ritmi di lavoro ai requisiti necessari e sufficienti per garantire il benessere fisico e morale dei lavoratori.
Debbono altresì controllare periodicamente lo stato di salute dei lavoratori secondo le disposizioni vigenti o a richiesta dei lavoratori, sono obbligati al rigoroso rispetto del segreto professionale e devono essere esentati da qualsiasi attività di carattere fiscale.
I medici del lavoro devono inoltre controllare che intorno ad ogni opificio siano funzionanti i servizi sociali indispensabili per assicurare la tranquillità delle lavoratrici madri (asili nido), la corretta alimentazione dei lavoratori durante il turno di lavoro (menze aziendali dirette da esperti in dietetica), e il necessario tempo libero (mezzi di trasporto adeguati e celeri per non ridurre gravemente il tempo libero ed il necessario periodo di riposo atto a restituire le energie profuse durante il turno).
Spiegazione: L' assunzione mediante concorsi pubblici garantisce la necessaria selezione e la indipendenza morale e tecnica del medico, requisiti indispensabili per esercitare con competenza e serenità i compiti difficili e delicati loro attribuiti.
Il controllo periodico ed il segreto professionale devono garantire al lavoratore la stabilità sul posto di lavoro; il medico preparato ed indipendente può imporre al datore di lavoro lo spostamento del lavoratore, la cui salute sia stata menomata, ad altro lavoro adatto alle sue condizioni di salute.
E' facilmente comprensibile l' importanza di esentare il medico di fabbrica da ogni intervento di carattere fiscale che oggi rappresenta la parte preminente della prestazione che il padrone esige dai suoi medici di fabbrica.
E' altrettanto facilmente comprensibile l' enorme portata del compito del medico di fabbrica di controllare la efficienza dei servizi sociali e le disponibilità di un tempo libero sufficiente a ricostituire le energie del lavoratore senza pregiudicarne la partecipazione alla vita sociale: è ormai noto che la fabbrica moderna richiede un elevato impegno fisico-psichico al lavoratore e che solo un tempo libero sufficiente tra un turno e l' altro e di fine settimana può permettere al lavoratore di eliminare la tensione da fatica accumulata durante il lavoro.
 Più potere agli operai all' interno delle aziende
Proposta: Oltre alla massiccia presenza di lavoratori nei comitati di direzione del servizio, devono essere costituiti all' interno di goni azienda dei comitati di sicurezza aziendali.
Spiegazione: E' necessario che i lavoratori divengano i protagonisti della lotta per conquistare condizioni di lavoro più umane ed organismi sanitari adeguati a mantenere la loro integrità fisica.
La difesa della salute non può essere delegata a nessuno.
Negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, nel corso delle lotte sindacali, i lavoratori hanno incominciato a porre con forza tra le loro legittime rivendicazioni anche quella della tutela della loro salute.
Anche le assemblee legislative debbono dare il loro contributo alla instaurazione di una condizione nuova all' interno delle aziende.
La presenza di lavoratori in posizione maggioritaria negli organismi dirigenti del Servizio di medicina del lavoro e la creazione di comitati aziendali di sicurezza debbono rappresentare una diminuzione dello strapotere della classe padronale, e la assunzione da parte di lavoratori di un ampio potere per quanto attiene alla conservazione del loro bene più prezioso: la salute.

Istituto conservatore
CSEL
Segnatura archivistica
«19.01.200»
arco cronologico
s.d. [1968]
tipologia documentaria
volantino