ABSTRACT: Il volantino è stato emesso dagli studenti comunisti per contrastare la decisione del preside della scuola "Duca d'Aosta" di concedere un'assemblea alle condizioni da lui imposte e venendo quindi meno al diritto degli studenti di riunirsi senza controllo e senza delega.
No alla assemblea "addomesticata"
Al Duca d' Aosta la preside ha concesso l' assemblea, ma alle sue condizioni:
1) sotto il suo controllo
2) riservandosi il diritto di convocazione
3) accettando soltanto 2 delegati per classe e soltanto per le classi III° e IV°
In questo modo l' assemblea viene snaturata e, invece di diventare uno strumento di maturazione democratica per noi, si riduce a essere una riunione per capoclasse.
Gli studenti medi che sono scesi in lotta in tutta Italia chiedono qualcosa di più di una assemblea "addomesticata".
Vogliamo avere il diritto di riunirci senza controllo e senza delega: solamente se tutti gli studenti possono partecipare all' assemblea, questa diventa realmente un "momento collettivo", ma al Duca d' Aosta invece ci troviamo di nuovo a essere esclusi da qualsiasi decisione, a venire informati dagli altri, a non partecipare direttamente a niente, nella scuola e fuori.
Dobbiamo lottare perchè questo diritto ci sia realmente riconosciuto unendoci a tutti gli studenti medi che hanno già manifestato decisamente contro la scuola aperta ancora a pochi, autoritaria, nozionistica, decrepita.
Come in moltissime città e anche qui a Padova (al Tito Livio, al Marconi), anche noi dobbiamo conquistarci il diritto di riunirci dentro la scuola in assemblee aperte a tutti gli iscritti dell' Istituto Magistrale.
L' assemblea comunque non deve essere un fine, ma un mezzo per crearci dentro la scuola uno spazio in cui discutere, confrontarci, portare avanti le nostre rivendicazioni (orari, tipo di interrogazioni, ecc.) e studiare i nostri problemi smettendo di essere soltanto delle macchine mangia-nozioni.
Quando saremo diplomati, ci aggiungeremo alle migliaia di maestri disoccupati oppure andremo all' università dove ci sono aperte soltanto le superaffollatissime aule di magistero e di lingue: questi non sono problemi di domani, ma di oggi.
Per esaminarli possiamo formare collettivi di studio, commissioni, spezzando finalmente la campana di vetro di una scuola al di fuori dei processi reali, della vita.
Sì all' assemblea contro una scuola che ci chiede solo di rispondere per imparare a porre i problemi e a risolverli
studenti comunisti