ABSTRACT: Il volantino è stato emesso allo scopo di manifestare piena solidarietà alla lotta bracciantile condotta iunitariamente dai sindacati. In particolare viene riportata la condizione dei lavoratori di Castelbaldo con le relative richieste.
Braccianti in lotta
Salari più alti più potere ai lavoratori
Anche a Castelbaldo i braccianti sono scesi in sciopero unitario per strappare con la lotta nuovi livelli salariali agli agrari.
I successi che i lavoratori agricoli hanno già ottenuto a Bagnoli e ad Agna hanno aperto su scala provinciale, a tutta la categoria, prospettive di lotta e di successo.
Cosa chiedono i braccianti di Castelbaldo?
queste sono le rivendicazioni sindacali:
- aumento del salario del 25%
- paga oraria di L. 400 per la raccolta della frutta e la lavorazione
- premio di produzione annuo di L. 10000
- completa parità salariale per le donne
- diritti sindacali
Gli agrari di Castelbaldo rispondono piangendo miseria, sostenendo che non possono pagare di più, minacciando di sradicare i frutteti e di licenziare i lavoratori.
Ma i braccianti sanno fare i conti anche nelle tasche degli agrari.
L' anno scorso, gli agrari hanno avuto una annata di oro, hanno guadagnato netto anche un milione a campo.
E anche quest' anno non ci rimettono di sicuro: ai prezzi medi di 3000 lire al quintale, il valore del prodotto lordo vendibile per campo si aggira sulle 500000 lire.
Le spese di concimi e antiparassitari si aggirano, per campo, sulle 80000 lire, mentre i salari incidono per altre 30000 lire.
Dunque non solo il guadagno netto sarà di circa 400000 lire, ma le paghe dei braccianti costituiscono la parte minore dei costi.
Gli agrari però non hanno il coraggio di attaccare i profitti della Montecatini che impone prezzi esosi per i propri prodotti, e vogliono mantenere alti i loro guadagni rifacendosi sulle paghe dei lavoratori.
Adesso, inoltre, gli agrari si accorgono che esiste la speculazione di mercato, e vorrebbero che fossero i lavoratori a togliergli le castagne dal fuoco!
Ma i lavoratori di tutte le categorie già da tempo denunciano la rapina che la speculazione di mercato attua sopratutto contro i consumatori e gli operai.
Mai invece gli agrari e la loro associazione si è mossa su questo piano: i padroni sono sempre solidali fra di loro.
I Comunisti esprimono tutta la loro solidarietà alla lotta bracciantile, condotta unitariamente dai sindacati.
Sulla strada iniziata i lavoratori devono continuare, per conquistare con la lotta più potere nelle aziende agrarie, per imporre il proprio controllo sugli investimenti e sulle scelte culturali nelle campagne, far aumentare i salari e i livelli di occupazione nelle aziende agrarie.
I padroni infatti, sostenuti dalla politica del governo e della Democrazia Cristiana, vogliono aumentare i propri profitti a spese dei braccianti, diminuendo l' occupazione e bloccando le paghe.
I Comunisti si battono invece perchè lo Stato intervenga coi finanziamenti pubblici e con altri strumenti nell' agricoltura, per imporre agli agrari lo sviluppo della produzione e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Partito Comunista Italiano - Padova, ottobre '68