ABSTRACT: Volantino a cura dei Partigiani delle disciolte formazioni "A. Garemi" a sostegno dei lavoratori della Marzotto in lotta contro le dure condizioni di lavoro cui sono sottoposti.
Agli operai degli stabilimenti Marzotto in lotta
I Partigiani delle disciolte Formazioni "A. Garemi" che, 25 anni fa, in mezzo ad enormi difficoltà condussero in questa valle dell' Agno e nelle altre vicine delle durissime lotte contro l' occupante tedesco ed i suoi complici fascisti per la riconquista della libertà e dell' indipendenza nazionale, si schierano al vostro fianco nella dura ma necessaria battaglia che siete costretti a sostenere per difendere i vostri posti di lavoro, per salari più civili e condizioni più umane all' interno della fabbrica.
Gli obiettivi della vostra lotta sono gli stessi di quella che i partigiani di queste vallate hanno combattuto 25 anni fa.
La guerra di Liberazione per cacciare i tedeschi dall' Italia e farla finita con la vergogna del fascismo, era anche diretta contro le "brutture" del ventennio fascista.
Allora molti di noi partigiani si sono sacrificati per instaurare un regime di libertà e di democrazia nel quale ai lavoratori fossero riconosciuti tutti quei diritti al lavoro assicurato, al salario vitale, alla scuola, ad una casa decorosa ed al vivere civile, che in passato gli erano sempre stati negati.
Dalla Resistenza, doveva sorgere un regime in cui fossero i lavoratori alla guida della società e dello Stato.
Mentre riconfermiamo tutta la nostra solidarietà con i tessili di Valdagno in lotta, ci preme far conoscere una verità che alla maggior parte di voi è sconosciuta: gli stabilimenti Marzotto sono stati salvati più volte dalla distruzione, durante l' ultima guerra, grazie all' intervento dei partigiani.
Ciò avvenne per due volte nell' estate del 1944, quando alcune azioni partigiane fecero rallentare in vari modi il ritmo della produzione nelle fabbriche Marzotto, riuscendo così a convincere gli alleati a rinunciare ai bombardamenti a tappeto che essi avevano progettato su Valdagno (il prodotto che usciva dalla Marzotto andava infatti ad alimentare il potenziale bellico dei tedeschi).
La terza volta fu nei giorni della Liberazione, dal 25 al 29 aprile 1945, quando il pronto intervento dei partigiani a difesa delle fabbriche impedì che i tedeschi, nella loro ritirata, potessero far saltare le enormi cariche di tritolo che in precedenza avevano collocato agli angoli degli stabilimenti più importanti della nostra provincia, quelli Marzotto compresi.
Marzotto questi fatti dovrebbe ricordarseli bene anche se, in quei giorni cruciali, preferì scapparsene da Valdagno e rifugiarsi a Vittorio Veneto, lasciando ai partigiani di allora, molti dei quali oggi hanno i figli che occupano la grande fabbrica di Valdagno, il compito di difendere lo stabilimento!
Si capisce bene che quegli stabilimenti non furono salvati per fare un servizio ad una dinastia che si era fin troppo compromessa col fascismo ed aveva la sua buona parte di colpa nei mali che affliggevano il Paese.
Ma i partigiani fecero il loro dovere, non badando a sacrifici, perchè avevano coscienza che con quegli stabilimenti salvavano un capitale immenso, tanto utile per dare lavoro a migliaia di operai e per favorire la ripresa economica del PAese.
Le dure condizioni di lavoro in cui siete costretti, dimostrano che i Marzotto non hanno dimenticato i vecchi metodi di sfruttamento adottati al tempo del fascismo.
I Marzotto hanno dimenticato però che, loro malgrado, c'è stata in Italia una lotta di Liberazione che ha risvegliato le coscienze dei lavoratori.
Nonostante le rappresaglie, le intimidazioni, il paternalismo dei padroni, i lavoratori oggi hanno coscienza dei loro diritti e li vogliono.
La via per poterli ottenere è la lotta, quella stessa che voi avete scelto con tanta decisione e impegno.
Lavoratori della Marzotto!
Nella lotta non siete soli. Con voi è tutta la popolazione di questa vallata.
Altri milioni di lavoratori sono scesi o scenderanno in sciopero per il superamento delle zone salariali, per miglioramenti economici, per difendere i posti di lavoro, per conquistare posizioni di potere nella fabbrica e nella società.
Gli operai dell' Eridania dopo una lotta unitaria di alcuni mesi hanno infine piegato i baroni dello zucchero.
Voi anche, se manterrete la vostra unità nella lotta, piegherete i Conti della lana.
I Partigiani delle "Garemi"