ABSTRACT: Il volantino cita una frase di Di Vittorio per commentare e criticare l'operato del governo in materia di pensioni e redditi da lavoro avanzando delle proposte e invitando quindi i pensionati ad aderire al PCI
Di Vittorio è il simbolo della lotta dei comunisti per i pensionati.
"Sentiamo che alla vergogna di cui si macchia l' Italia nel lasciare i nostri vecchi alla disperazione e alla fame dobbiamo rispondere rinnovando il nostro impegno d' onore per raggiungere sostanziali miglioramenti economici per i nostri pensionati". (Giuseppe Di Vittorio - Genova, ottobre 1949)
14 anni è durata la lotta dei vecchi lavoratori per avere riconosciuto il diritto ad una pensione dignitosa.
Quanti pensionati sono morti prima, attendendo invano questo giorno!
E' stato necessario - come hanno sempre sostenuto i comunisti - sconfiggere la D.C., costringerla ad abbandonare la vecchia politica per strappare al governo la promessa dell' aumento delle pensioni.
Oggi, speculando su questa promessa, i dirigenti D.C. chiedono la fiducia e il voto degli elettori.
Ma non può avere la fiducia dei lavoratori quel partito che ha sempre governato nell' interesse dei monopoli.
La D.C. ha fatto attendere i pensionati ...
... ma non i grandi monopolisti italiani.
Ogni anno lo stato spende per il riarmo 650 miliardi.
Chi paga le pensioni? Chi paga i loro aumenti?
I padroni? ... quello che i padroni pagano è solo una parte dei miliardi ottenuti con lo sfruttamento dei lavoratori.
Il governo? ... paga meno dei lavoratori.
Chi è più povero paga di più! ... infatti, per i prossimi aumenti, i lavoratori verseranno per il fondo pensioni e per l' assistenza ai pensionati 8 lire ogni 100 lire di salario o di stipendio.
Di che cosa si vanta dunque la D.C.?
Di non aver ascoltato per 14 anni la voce di 2 milioni e 800 mila lavoratori anziani con pensioni dalle 6500 alle 9500 lire al mese?
Di aver lasciato per anni il governo debitore di centinaia di miliardi verso il fondo adeguamento pensioni impedendone così l' aumento?
Di lasciare ancora oggi 250 mila pensionati facoltativi con 1400 lire al mese?
Di lasciare in stato vergognoso gli ospedali e i ricoveri per i vecchi in centinaia di comuni?
Di pretendere che, nell' era del 'miracolo economico', milioni di pensionati vivano, anche dopo i futuri aumenti, con 400 e con 500 lire al giorno?
Mentre all' ex segretario del partito fascista, Carlo Scorza, ha pagato 18 milioni di arretrati e gli ha assegnato una pensione di 150 mila lire.
Un milione di contadini restano ancora con 5 mila lire al mese!
Il Partito comunista ha proposto che sia concesso subito ai contadini l' aumento delle pensioni sino al livello minimo di 15 mila lire al mese.
Bene gli aumenti ...
- ma decine di migliaia di ex combattenti che hanno superato i 60 anni non hanno una pensione!
- ma i ciechi civili attendono ancora che lo stato dia loro una pensione regolare!
- ma i mutilati e gli invalidi civili sono senza pensione!
- ma le vedove di guerra per completare le 5 mila lire di aumento dovranno aspettare il 1° luglio del 1963!
- ma i genitori e gli orfani dei caduti in guerra per completare le 3 mila lire di aumento dovranno aspettare il 1° luglio 1963!
Bene gli aumenti ...
ma 8 milioni di casalinghe che la propaganda democristiana chiama 'gli angeli del focolare', non hanno ancora avuta la pensione, giusto riconoscimento ai grandi sacrifici del lavoro in casa.
Il progetto legge del Governo (che dorme da mesi nei cassetti di Fanfani) è assolutamente insufficiente:
- perchè esclude dalla pensione tutte le mogli dei lavoratori;
- perchè stanzia solo 2 m iliardi.
Il progetto di legge sostenuto dai comunisti invece:
- la estensione a tutte le casalinghe di una pensione uguale a quelle minime attuate dalla Previdenza Sociale;
- la pensione immediata per le casalinghe più povere, che abbiano compiuto i 55 anni di età.
Gli aumenti sono solo una prima vittoria.
Il P.C.I. chiama tutti i lavoratori alla lotta:
- per portare tutti i minimi a 15 mila lire;
- per maggiorare del 30 per cento tutte le pensioni superiori al minimo;
- per i nuovi pensionati: una pensione in rapporto con la retribuzione degli ultimi due anni e con gli anni di lavoro prestato;
- per i pensionati di invalidità: ai fini della pensione computare il periodo che va dall' invalidità sino ai 55 anni;
- per collegare le pensioni a tutti gli aumenti salariali (con la scala mobile);
- per far decorrere gli aumenti attuali non dal prossimo luglio ma dal 1° gennaio scorso.
Queste proposte tendono a fare in modo che dal 1963 tutte le pensioni siano pari ai due terzi del salario dei lavoratori.
Un moderno sistema di sicurezza sociale:
questo è l' obiettivo di fondo che bisogna conquistare per superare l' attuale sistema previdenziale caotico e arretrato e passare a un regime in cui tutti, dall' infanzia alla vecchiaia abbiano una efficace protezione, come stabilisce l' articolo 38 della Costituzione.
Ma sia la D.C. che il grande padronato continueranno a ignorare la Costituzione e i diritti dei cittadini se non ci sarà un forte movimento di lotta unitaria che li costringa ad attuare una nuova politica prevdienziale attraverso:
- l' aumento degli stanziamenti per la previdenza;
- l' estensione delle prestazioni a tutti i cittadini;
- la democratizzazione degli enti di previdenza e assistenza e il loro decentramento ai Comuni e alle Province;
- il potenziamento delle attrezzature assistenziali e ospedaliere.
Oggi, come ieri, il P.C.I., sostenuto dall' adesione e dalla forza delle masse lavoratrici, continua la sua lotta perchè sia resa completa giustizia a tutti i vecchi lavoratori e lavoratrici, per dare all' Italia un adeguato sistema di sicurezza sociale.
Pensionato!
La tua esperienza insegna che chi si accontenta non gode; che non ci si può fidare della D.C. e della sua politica.
Più forte sarà il P.C.I. più sicuro sarà il successo.
Aderisci al P.C.I.