La Filcep, Federazione italiana lavoratori chimici e del petrolio, ha origine dalla fusione della Federazione Italiana Lavoratori Chimici (Filc) con il Sindacato Italiano Lavoratori del Petrolio (Silp). Il I Congresso si tiene a Venezia nel 1960, ma la decisione era stata presa nel 1956 durante il V Congresso della Filc (vedi). Inizialmente, prima del 1960, le due organizzazioni mantennero la loro autonomia decisionale, finanziaria e organizzativa, ma venne comunque decisa una sede, Roma, ed eletta una segreteria composta dai segretari generali delle due strutture (Luciano Lama e Aldo Trespidi) e da altri tre segretari nazionali. La decisione di unire le due organizzazioni derivava dai cambiamenti in corso nel settore chimico.
Alla convocazione del I Congresso la Filcep assume la configurazione di un'organizzazione ampia, articolata per sindacati di settore e con potere contrattuale: lo statuto del 1960 prevede come strutture periferiche le federazioni provinciali, che i sindacati provinciali dei rami industriali possano federarsi, e che i settori che non hanno un sindacato nazionale possano formare delle commissioni permanenti di settore aventi il compito di esaminare problemi e di elaborare una propria politica rivendicativa. I congressi nazionali verranno convocati ogni due anni, vi parteciperanno i delegati eletti dai congressi dei sindacati provinciali di settore, eletti a voto segreto con un sistema proporzionale puro. La segreteria è formata da un segretario generale, un vice e uno o più segretari nazionali, struttura che si ripete identica all'interno delle federazioni provinciali. Segretario responsabile eletto è Angelo di Gioia. Durante il congresso il punto centrale delle rivendicazioni è assunto dagli aumenti salariali, dalla riduzione dell'orario di lavoro e dalla parità salariale tra uomini e donne.
Di rilevante importanza è l'articolazione settoriale: attraverso ciò la categoria dei chimici vuole mettere in atto linee rivendicative adeguate per i vari comparti produttivi e risolvere il sistema ormai obsoleto delle qualifiche. Il Silg (Sindacato Italiano Lavoratori della Gomma), primo sindacato di settore, viene fondato nel 1961. Il 1960 è anche l'anno in cui i contratti collettivi nazionali delle aziende private verrano distinti da quelli delle imprese pubbliche.
In questo periodo prevalgono gli accordi separati fra i tre sindacati, cresce però la partecipazione dei lavoratori nelle vertenze aziendali, in particolar modo per la rivalutazione o l'introduzione dei premi di produzione, per la revisione delle qualifiche, per gli aumenti salariali, per la riduzione dell'orario di lavoro e contro la nocività, condizioni che non erano state conquistate dal contratto nazionale del 1961, firmato solamente da Cisl e Uil. La percentuale degli iscritti si mantiene comunque bassa: il 13,5% degli occupati nel 1962.
Nel 1962 la federazione attraverso la contrattazione articolata riesce ad ottenere la parità salariale fra uomini e donne e ad aumentare le indennità per le lavorazioni nocive, perseguendo ancora la linea della monetizzazione: solo nel 1966 i chimici delle aziende private introdurranno l'obbligatorietà dei Comitati paritetici di sicurezza e prevenzione con un ruolo operativo, e solo da qui in poi si svilupperà la politica della non monetizzazione della salute.
Nel 1963 a Firenze si tiene il II Congresso: la linea rivendicativa non cambia molto, diventano prioritari il problema del radicamento del sindacato in fabbrica e la riforma delle qualifiche. Si chiede di procedere alla costituzione dei sindacati di settore nella farmaceutica, materie plastiche, concia e fibre sintetiche.
Negli anni 1963-1968 si addiviene ai rinnovi contrattuali delle aziende sia pubbliche che private. Nel 1968 il contratto della gomma non risolve il problema del lavoro a cottimo, problema scatenante contestazioni e proteste anche nei confronti dei vertici sindacali della Filcep, accusati insieme agli altri sindacati di non rappresentare i lavoratori e le richieste da loro avanzate.
Nella seconda metà degli anni sessanta la Filcep inizia a discutere del ruolo del sindacato nella programmazione economica, e dell'impegno dell'impresa pubblica per riequilibrare lo sviluppo dei settori e la politica dei prezzi dei medicinali e dei fertilizzanti. Questi temi saranno centrali nel corso del III Congresso nazionale, tenuto a Rimini nel 1966.
Il congresso discute anche la proposta di unificazione con la categoria dei ceramisti e vetrai (Filceva) che avverrà alla fine del 1968.
La nuova federazione assumerà il nome di Filcea, Federazione Italiana Lavoratori Chimici e Affini. Le lotte del 1968 e la nascita di comitati di base (strutture unitarie costituite dai lavoratori all'interno delle fabbriche) rovesceranno il quadro sindacale con cambiamenti radicali sia nei contenuti sia nei contenuti rivendicativi sia nei rapporti tra organizzazioni e lavoratori.
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<strong>ELENCO SEGRETARI FILCEP</strong>
anno Membri di segreteria
1960 Bruno Facchinelli, Giuseppe Masenello
1961 Bruno Facchinelli
1962 Bruno Facchinelli, G. Maccarone
1963 Bruno Facchinelli, Francesco Scanferla, Armando Cecchinato
1964 Armando Cecchinato, Francesco Scanferla
1965 Armando Cecchinato, Francesco Scanferla
1966 Armando Cecchinato, Dino Moro
1967 Armando Cecchinato, Dino Moro
1968 Dino Moro